Nella società in cui viviamo, l'immagine è uno dei capisaldi più importanti. Vivere negativamente i chili di troppo è comprensibile, ma non bisogna sentirsi giudicati.
Il
sovrappeso
rappresenta una situazione molto particolare nell'ambito delle
circostanze che inducono una persona a intraprendere un programma
alimentare. Se anche tu sei in sovrappeso devi partire avendo almeno
una certezza: che molti dei tuoi pensieri riguardanti il tuo corpo e
il tuo disagio sono perfettamente comprensibili ma, allo stesso modo,
possono essere rivisitati e corretti. Poiché viviamo in una società
che ha fatto dell’immagine uno dei capisaldi della cultura
contemporanea, è comprensibile che tu sia portato a vivere
negativamente i
tuoi chili di troppo.
Ai nostri giorni, infatti, i canoni di bellezza impongono una figura
asciutta, espressione di leggerezza, armonia, efficienza ed eleganza.
Non per questo, però, devi sentirti carente in tutto ciò.
Soprattutto, poi, non è giusto che tu ti senta in giudizio per il
fatto di essere in sovrappeso o, soprattutto, per il fatto di non
riuscire a non esserlo. Devi cercare di evitare di portare uno dei
fardelli più pesanti del sovrappeso: quello di sentirsi giudicati
per non impegnarsi abbastanza per essere magri. Probabilmente, buona
parte della tua difficoltà ad accettare serenamente il sovrappeso è
la diffusa credenza che il sovrappeso sia legato ad una voracità
insaziabile.
Anche se tu sei la prima persona a sapere che questo non è vero (e
cioè che sono piuttosto le persone magre a mangiare all’eccesso)
può capitare di sentire il peso del giudizio altrui circa il fatto
di essere etichettabile come mangiatutto.
Dovresti, pertanto ed anzitutto, evitare di dare ai tuoi chili in più
una possibile connotazione morale, dato che il sovrappeso non è una
colpa ma solo la conseguenza di un metabolismo alterato. Una delle
cause di questi pensieri (che, ripeto sono molto presenti ma non
dovrebbero avere ragione d’essere) è il difetto tipicamente umano
di cercare sempre la colpa
di ciò che accade, facendo collegamenti e correlazioni elementari e
fallaci. Così la persona grassa
viene dipinta come una mangiona la cui colpa è quella di non saper
resistere alle tentazioni. E invece è proprio l’opposto: la colpa
del sovrappeso, non è quella di un corpo che mangia troppo ma
piuttosto di un
corpo che consuma troppo poco.
Se tu hai ben chiaro questo concetto, ma soprattutto sei convinto che
questo è il pensiero generale della gente nei confronti del
sovrappeso, potresti affrontare i chili in più con molta più
serenità. La stessa dieta che sei in procinto di fare risulterebbe
più semplice da seguire se, nel caso ce l’avessi, evitassi
qualsiasi pensiero circa il giudizio altrui. Eviteresti infatti il
patema tipico di molti inizi di dieta, e cioè il timore di non
farcela e di subire l’ennesimo giudizio
di incapacità.
Un ultimo elemento che ti consiglio di prendere in considerazione
(anche se ce ne sarebbero ancora molti altri) riguarda la
comprensibile
aspettativa
di dimagrimento in
tempi brevi ed il desiderio di apprezzamento dello stesso
dimagramento
dal maggior numero di persone possibili. Ti consiglio estrema
attenzione a non introdurti in questo meccanismo che ha alla base il
desiderio di entrare al più presto nel novero delle persone normali.
Ricorda che non esistono persone normali, ma infinite persone che
differiscono per qualcosa e il peso corporeo, non rappresenta
sicuramente l’elemento diversificante più importante.
Nessun commento:
Posta un commento